Conoscere Eucentre: parlano i Capi Dipartimento
La Fondazione Eucentre svolge, attraverso i propri Dipartimenti, molte attività. Per comprendere meglio il “mondo Eucentre” abbiamo pensato di fare qualche domanda ai nostri Capi Dipartimento, chiedendo loro di descrivere di cosa si occupano, le risorse di cui dispongono, le difficoltà che devono affrontare, i risultati ottenuti e quelli attesi, le aspettative future.
Filippo Dacarro è Capo del Dipartimento di Tecniche Sperimentali di Eucentre dall’inizio del 2018 e Delegato per la gestione dei laboratori sperimentali della Fondazione. In Eucentre dal 2004 ha svolto compiti di coordinatore per diversi progetti sperimentali e di responsabile tecnico per lo sviluppo di strutture di prova.
1. Il Dipartimento di Tecniche Sperimentali svolge un ruolo centrale in Eucentre: i tre laboratori sperimentali (ShakeLAB, 6DLAB e MobiLAB), rappresentandone il “fiore all’occhiello”, da un lato hanno comportato investimenti importanti per la loro realizzazione, dall’altro richiedono certamente un grande impegno: puoi darci un’idea delle attività e delle interazioni con gli altri dipartimenti?
Il Dipartimento di Tecniche Sperimentali si colloca in una posizione decisamente trasversale nell’ambito dell’organizzazione della Fondazione perchè i primi utenti sono proprio i ricercatori degli altri Dipartimenti, che in qualche modo si occupano di prove sperimentali, soprattutto i Dipartimenti di Costruzioni e Infrastrutture e di Prodotti Industriali. La nostra attività prioritaria è sicuramente quella di consulenza a livello di fattibilità tecnologica e sostenibilità dei vari progetti di ricerca, sia dal punto di vista delle risorse umane che economiche.
La Fondazione Eucentre rappresenta, per nostra fortuna, una realtà estremamente dinamica dove non mancano spunti di riflessione e progetti per nuove installazioni che mettono continuamente a dura prova le capacità di progettazione dei ricercatori del Dipartimento e quelle realizzative dei tecnici di laboratorio, basta far riferimento alla realizzazione ed alla messa in funzione, in tempi record, del laboratorio 6DLab e del MobiLAB ed alle tre installazioni Seismulator realizzate nel 2018 con una permanenza operativa sul campo di circa venti giorni.
Al fine poi di garantire un livello qualitativo di eccellenza e la piena efficienza delle diverse strutture di prova, il Dipartimento è coinvolto nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti che, in una gestione che si avvia ormai verso i 15 anni, ha permesso di evitare periodi di fermo macchina. Per i laboratori della Fondazione l’ordinarietà significa avere almeno tre progetti sperimentali in corso ogni giorno, che richiedono supervisione e aggiornamenti continui.
2. Il 6DLAB ha da poco compiuto un anno: cos’è stato fatto finora e quali sono le prospettive future?
Il 6DLAB ha superato egregiamente la fase di warmup e, sull’onda di un sempre crescente interesse per la qualifica sismica degli elementi non-strutturali, si avvia ad un futuro immediato pieno di soddisfazioni. Nei primi mesi del 2018 sono state realizzate campagne di prova sperimentale nell’ambito impiantistico per centrali di trasformazione e nell’ambito dello studio dei meccanismi di collasso fuori piano di pareti in muratura di silicato di calcio. Da settembre 2018 fino ad oggi il laboratorio ha sostenuto diverse sperimentazioni per qualifica sismica di componenti e sistemi non-strutturali quali: sistemi di raffreddamento rack per server, UTA, fancoil, chiller. Al momento i tecnici e gli ingegneri del 6DLab sono impegnati su un progetto integrato che mira alla qualifica di sistemi di isolamento innovativi e alla definizione del possibile comportamento di beni culturali e museali sotto gli effetti del carico sismico (Progetto Mobartech finanziato dalla Regione Lombardia). Non può essere dimenticata tutta la parte di prove sperimentali di qualifica sismica di smorzatori fluido-dinamici e isteretici sempre realizzata nel 6DLab che vanta anche la prestigiosa certificazione di qualità ACCREDIA. Il lavoro di formazione del personale è stato continuo durante tutto il 2018 ed al momento il laboratorio può far riferimento a tre operatori qualificati per prove multi-assiali su tavola vibrante e su Damper Tester.
3. E per quanto riguarda il MobiLAB?
Il MobiLAB rappresenta la messa a frutto di anni di esperienza nella realizzazione di testing facilities e si inquadra come una struttura sperimentale davvero unica nel suo genere perchè ci permette di disporre di potenzialità che nel passato sono sempre state legate ad una struttura fissa. Con il MobiLAB sarà possibile realizzare sul campo quello che da sempre è stato possibile solo all’interno dei limiti di un laboratorio. Fino ad oggi, a livello sperimentale, venivano realizzate copie di edifici da posizionare su tavola vibrante ma nessuno ha mai realizzato un sistema che permettesse di posizionare una tavola vibrante sotto un edificio reale sul sito di costruzione e simulare un evento sismico di intensità qualsiasi. Le importanti prestazioni del sistema MobiLAB, sia dal punto di vista delle portate di picco che delle forze a disposizione, aprono anche una serie di scenari e possbiiltà sia a livello di prove sui terreni per la simulazione di fenomeni di liquefazione, sia per il collaudo dinamico di ponti e viadotti di grandi dimensioni.
4. Come immagini il futuro del tuo dipartimento e di Eucentre?
Il futuro del Dipartimento Tecniche Sperimentali è già cominciato con la progettazione e realizzazione dell’upgrade tavola vibrante 6DLab e con la collaborazione al progetto Dipartimenti di Eccellenza dell’Istituto Universitario di Studi Superiori che porterà nel giro di un anno alla realizzazione di un sistema di prova a nove gradi di libertà, mai realizzato prima, ed in grado di simulare gli effetti interpiano di qualsiasi coppia di piani contigui a qualsiasi altezza di un qualsiasi edificio.
Il Dipartimento, sulla base dell’esperienza pluriennale nella realizzazione di potenti macchine di prova, continuerà a proporsi come partner tecnologico a livello mondiale per centri di ricerca, istituti e aziende che siano interessate a sviluppare testing facilities personalizzate oppure a training del proprio personale sui temi della sperimentazione nel campo dell’ingegneria dei terremoti.
Per quanto riguarda la Fondazione Eucentre, il percorso che ha portato alla configurazione attuale di risorse e strutture è stato in continua e rapidissima ascesa al punto che è difficile prevedere ulteriori sviluppi al di fuori di quelli già programmati quindi immagino che le risorse di Eucentre verranno concentrate in modo specifico sull’applicazione al mondo della ricerca delle imponenti strutture sperimentali e del know-how nel campo della valutazione e riduzione del rischio.