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Terremoto in Turchia: Eucentre nel team tecnico-scientifico della Protezione Civile italiana

05/05/2023gabriele.ferro

I danni causati dalle scosse di terremoto che lo scorso 6 febbraio 2023 hanno fatto tremare la Turchia rivestono per la comunità tecnico-scientifica internazionale un interesse particolare in considerazione delle politiche di prevenzione attuate prima dell’evento dalle istituzioni turche tramite l’adozione di nuove norme per le costruzioni ed il rinforzo di edifici esistenti.

In tale contesto, la Fondazione EUCENTRE è stata invitata dal Dipartimento di Protezione Civile (DPC), insieme ad altri enti e centri di competenza, a partecipare ad una iniziativa con l’obiettivo di favorire gli scambi di informazioni con le istituzioni turche e di programmare una o più missioni sul campo volte a specifiche analisi dei fenomeni sismici e degli aspetti sismotettonici registrati nel corso della sequenza, degli effetti sul patrimonio edilizio e sui beni culturali, nonché della gestione dell’emergenza successiva alle violente scosse di terremoto.

La delegazione è stata guidata dal dott. Stefano Ancilli, dell’ufficio relazioni internazionali del DPC, e dal Prof. Mauro Dolce, già Direttore dell’ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del DPC e consulente scientifico del Capo Dipartimento, ed era composta dalla dott.ssa Marìca Mercalli, in rappresentanza del Ministero della Cultura – MIC, e, per la rete scientifica, dai rappresentanti dei centri di competenza del DPC maggiormente coinvolti sul rischio sismico, ing. Fabio Germagnoli (EUCENTRE), Prof. Andrea Prota (ReLUIS), dott. Paolo Marco De Martini (INGV), dott. Paolo Comelli (OGS), dott. Valerio Comerci (ISPRA), Prof. Sandro Conticelli (CNR-IGAG), seguiti e accompagnati dal Consigliere d’Ambasciata dott. Francesco Maria de Stefani Spadafora e da un’interprete messo a disposizione dall’Ambasciata Italiana in Turchia, Dott.ssa Toprak Duygu.

Gli incontri si sono svolti con l’obiettivo di condividere le principali esperienze acquisite, da entrambe le parti, durante le crisi sismiche e i terremoti che hanno colpito sia l’Italia (in riferimento agli ultimi eventi del 2009, 2012, 2016) che la Turchia (2023), avviare collaborazioni con i ministeri e gli enti di ricerca e programmare missioni sul campo.

Al primo incontro presso il Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia hanno partecipato, per la componente turca, il Direttore Generale del Ministero, il Capo Dipartimento per i Beni Culturali, la Direzione Generale per i Musei, e la Direzione Generale per le Fondazioni. Sono stati condivisi gli studi effettuati dalle Istituzioni Turche e Italiane preposte alla salvaguardia, tutela e conservazione dei beni culturali colpiti dagli eventi sismici. MIC, RELUIS ed EUCENTRE hanno presentato in particolare, mediante ‘power point’ consegnati alla fine dell’incontro, le attività svolte per la valutazione del danno nei sopralluoghi di prima e di seconda fase, il recupero e la messa in sicurezza dei beni culturali immobili e mobili colpiti dal sisma del centro Italia del 2016 e l’organizzazione dei depositi di sicurezza con annessi laboratori di restauro. Il Direttore Generale del Ministero della Cultura turco ha offerto un quadro di sintesi sulle attività da loro svolte nell’immediata fase emergenziale. È stato espresso vivo apprezzamento per quanto mostrato, riscontrando opportunità di approfondimento di alcune specifiche tematiche, da discutere in incontri telematici da organizzare successivamente con gli uffici del Ministero della Cultura italiano.

L’incontro presso il Tübitak, il corrispondente del CNR italiano in Turchia, ha visto coinvolti, per la parte turca, il suo Vice-Presidente, la consulente scientifica del Presidente, il responsabile delle relazioni internazionali, con in collegamento la direttrice del Marmara Research Centre e i responsabili dei suoi sette research groups, i quali coprono la ricerca svolta nell’ambito delle scienze polari, degli ecosistemi marini e terrestri, delle scienze del mare e delle risorse idriche terrestri, delle scienze della Terra e dell’atmosfera. Inoltre, hanno partecipato all’incontro in presenza anche il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile della MET University, e il consigliere scientifico del Rettore della TED University, entrambe di Ankara. L’incontro ha permesso di focalizzare l’enorme attività scientifica svolta dal Tübitak e dalla rete scientifica turca nel post terremoto, sia nell’ambito della geologia e sismologia, sia in quello dell’ingegneria. RELUIS, INGV, CNR-IGAG, ISPRA, OGS ed EUCENTRE hanno illustrato, attraverso presentazioni “power point” consegnate al termine dell’incontro, le loro competenze acquisite anche attraverso l’esperienza fatta in seguito ai grandi terremoti che hanno colpito il nostro paese nel periodo 2009-2017. EUCENTRE e RELUIS hanno poi invitato i colleghi di Tübitak a presentare le esperienze e gli studi, relativi al recente sisma, alla conferenza mondiale di ingegneria sismica che si terrà il prossimo anno a Milano (www.wcee2024.it). Inoltre, sono stati presentati dei progetti di ricerca specifici di collaborazione scientifica che coinvolgono gli enti di ricerca con competenze di matrice geo-sismologica (e.g., INGV, CNR-IGAG, ISPRA e OGS). INGV ha invitato i colleghi del Tübitak (e successivamente quelli afferenti ad AFAD) ad aderire all’iniziativa Europea di costituzione di una Task Force di Geologia del Terremoto (EuQuaGe) sotto il coordinamento della Protezione Civile Europea, ad oggi condivisa e sostenuta da 32 istituzioni scientifiche (ISPRA e CNR inclusi) di 18 paesi europei. L’incontro ha permesso di creare un primo contatto che si andrà a sviluppare nell’immediato futuro attraverso una serie di riunioni telematiche su argomenti specifici, da definire nell’immediato attraverso uno scambio di e-mail per individuare gli argomenti di maggiore interesse comune.

Il Vice-Presidente del Tübitak e il capo delegazione DPC convengono che nei prossimi giorni verranno chiamate le prime riunioni riguardanti: 1) lo sviluppo di un network internazionale che definisca nel dettaglio le conoscenze geologiche e sismologiche utili per la prevenzione e mitigazione del rischio sismico nei paesi del sud Europa; 2) lo sviluppo delle conoscenze ingegneristiche utili alla progettazione di strutture capaci di resistere alle scosse telluriche; alle quali seguiranno altre attività congiunte sia a distanza che sul terreno organizzate a valle dei contatti che verranno presi tra i ricercatori delle due parti in coordinamento con il DPC.

L’incontro presso l’AFAD, il dipartimento di protezione civile turco, si è realizzato in tre fasi distinte. Nella prima si è discusso su tematiche di natura scientifica riguardanti anche le principali azioni effettuate nell’immediatezza dell’emergenza e delle attività di monitoraggio scientifico effettuate nel dopo terremoto per quanto riguarda le fenomenologie geologiche e sismiche. Nell’incontro è stato evidenziato come la zona colpita dal sisma sia stata l’oggetto anche di otto missioni scientifiche da parte di gruppi di ricerca internazionali ai quali, su loro richiesta, AFAD aveva concesso autorizzazione a svolgere le attività scientifiche sul terreno, nell’ambito dell’iniziativa di “Clearing House” istituita dallo stesso AFAD per condividere gli esiti delle missioni di ricognizione straniere. Al termine della prima fase è stato deciso che il DPC italiano sottometterà, nei prossimi giorni, una richiesta per svolgere una missione tecnico/scientifica, della durata di 5 giorni, da concludere entro il 15 maggio p.v. (scadenza utile per Clearing House) finalizzata allo studio degli effetti del sisma, sia sull’ambiente naturale (dal punto di vista geologico-strutturale), sia sulle costruzioni.

Nella seconda parte dell’incontro si è svolta una visita alle principali infrastrutture emergenziali di AFAD, quali la sala di monitoraggio sismico e la sala operativa per le fasi emergenziali. Quest’ultima ospita 100 postazioni di lavoro a disposizione dei 26 gruppi di lavoro creati per la gestione dell’emergenza. Nella terza fase si è discusso brevemente con il capo dell’AFAD, che ha espresso una chiara volontà di collaborazione con il DPC, in particolare su quanto le autorità turche preposte alla gestione dell’emergenza abbiano acquisito nella gestione dell’emergenza dell’ultimo evento catastrofico e che sono disposti a condividere con i tecnici della Protezione Civile Italiana, anche attraverso incontri telematici.

All’incontro del giorno successivo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della Turchia ha partecipato il vicedirettore generale addetto ai rapporti internazionali. L’incontro si è focalizzato sulla possibilità di effettuare uno scambio di informazioni tecnico/scientifiche che permettano di comprendere i danni subiti durante il sisma dalle infrastrutture e reti di comunicazione terrestri e marine. Si è deciso di procedere attraverso una prima fase di riunioni telematiche con i settori del Ministero specializzati nelle diverse tematiche (infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali) e, nel caso sia ritenuto utile, attraverso una visita sui luoghi del sisma.

A valle degli incontri di cui sopra, sono state programmate, sempre con il coordinamento del DPC e con il supporto di AFAD, due missioni tecnico-scientifiche, una finalizzata ad investigare gli effetti della sequenza sismica del 6 febbraio sugli edifici da un punto di vista strutturale, una seconda invece focalizzata maggiormente sugli aspetti sismotettonici.

Eucentre parteciperà, congiuntamente a RELUIS, alla prima delle due missioni con un team coordinato, per le attività di propria competenza, dall’Ing. Chiara Casarotti, Capo del Dipartimento “Supporto all’Emergenza” della Fondazione. Obiettivo principale della missione, che avrà inizio l’8 maggio, è la ricognizione degli effetti del terremoto su edifici rinforzati ed edifici costruiti secondo le nuove norme di costruzione turche.

 

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