La Fondazione Eucentre svolge, attraverso i propri Dipartimenti, molte attività. Per comprendere meglio il “mondo Eucentre” abbiamo pensato di fare qualche domanda ai nostri Capi Dipartimento, chiedendo loro di descrivere di cosa si occupano, le risorse di cui dispongono, le difficoltà che devono affrontare, i risultati ottenuti e quelli attesi, le aspettative future.
Barbara Borzi è in Eucentre dal 2004 – dopo diverse esperienze di studio e lavoro all’estero ed in Italia – dove si occupa di valutazione del rischio sismico di strutture ed infrastrutture, implementazione di metodi analitici per la valutazione della vulnerabilità, modellazione del comportamento di strutture soggette ad azione sismica ed implementazione di metodologie di analisi semplificate da adottarsi quando sono noti pochi dati oppure l’onere computazionale della analisi di dettaglio non può essere gestito. È a capo del Dipartimento Scenari di Rischio dal 2018.
Puoi descrivere [in modo semplice] quali sono le attività del Dipartimento Scenari di Rischio? Sebbene le attività di ricerca interessino eventi di varia natura, alla base delle attività del Dipartimento c’è un’esperienza pluriennale in ambito rischio sismico, in particolare nella determinazione della:
pericolosità, cioè dello scuotimento sismico atteso ad un sito specifico oppure in un territorio esteso. Le attività sulla valutazione della pericolosità sismica comprendono anche la definizione sia di effetti amplificazione locale dello scuotimento che di effetti co-sismici come la liquefazione e l’instabilità dei pendii;
vulnerabilità di Strutture e Infrastrutture. In tale ambito, sono state sviluppate metodologie con livello di dettaglio progressivo che associano, al livello di conoscenza, funzione anche della scala territoriale considerata, una modellazione può o meno dettagliata.
Alla valutazione del danno atteso a seguito di un evento, si aggiungono le competenze sulla definizione e mitigazione degli effetti a cascata come ad esempio, nel caso di danni in industrie a rischio di incidente rilevante, gli effetti sulla salute della popolazione nel breve e lungo periodo a seguito del rilascio di sostanze nocive in atmosfera e in acqua.
Il tuo Dipartimento è coinvolto in numerosi progetti: ci puoi elencare i principali, descrivendone le finalità? Buona parte delle nostre risorse è impegnato per progetti sulla valutazione del rischio e, in ipotesi di accadimento di un terremoto, dello scenario di danno real time per conto principalmente del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche per altri end users come ad esempio RFI, le regioni etc. Siamo operativi su un discreto numero di progetti di ricerca nel framework H2020.
Su quali risorse umane e tecnologiche può contare il tuo dipartimento? Le risorse del dipartimento sono fondamentalmente umane. Fanno capo al dipartimento un gruppo di circa 20 persone fra i quali circa il 20-30% sono sviluppatori informatici.
Quali sono le interazioni tra il Dipartimento Scenari di Rischio ed il resto di Eucentre? Interagiamo in modo molto intenso con il Dipartimento Strutture ed Infrastrutture in quanto condividiamo il personale per lo sviluppo dei modelli numerici, l’implementazione di tool informatici ect. L’interazione è attiva anche con in dipartimento di gestione delle emergenze in quanto le nostre piattaforme per la definizione degli scenari vengono utilizzate in ipotesi di accadimento di eventi sismici e gli ingegneri civili del nostro gruppo collaborano alle attività di sopralluogo post evento. Esistono, comunque, progetti che ci vedono coinvolti in collaborazione con altri dipartimenti qui non esplicitamente citati come ad esempio SERA.
Quali sono i rapporti con altri Enti, in particolare il Dipartimento della Protezione Civile? l rapporto con il Dipartimento di Protezione Civile è molto forte, basti pensare che circa la metà dei nostri ricavi deriva da attività per conto del dipartimento. Abbiamo avuto rapporti anche con le regioni ed è tuttora attiva una collaborazione con la regione Emilia Romagna su 2 fronti: la manutenzione di una piattaforma informatica di gestione delle pratiche edilizie da noi sviluppata e la gestione di una piattaforma per valutazioni di rischio a scala regionale che tenga in conto anche degli effetti dell’amplificazione locale. Quest’ultima piattaforma è anche disponibile per i tecnici del settore allo scopo di scaricate set di accelerogrammi spettro-compatibili da utilizzare nelle analisi dinamiche condotte ai sensi delle norme. Infine, stiamo collaborando allo sviluppo di strumenti che vedono come utente finale RFI dedicati, in ipotesi di emergenze sismica, a rallentare o fermare i treni, alle valutazioni di rischio del patrimonio di infrastrutture gestito dall’ente.
Cosa vedi nel futuro del tuo Dipartimento? Il dipartimento gestisce regolarmente numerosi progetti ed interagisce in modo molto vivace, tramite le attività per conto del dipartimento di protezione civile, con la comunità scientifica nazionale (i.e. Reluis). Anche se il rapporto con la comunità scientifica internazionale è buono soprattutto a seguito della partecipazione su base regolare a partnership per la stesura di proposte H2020, esistono spazi di miglioramento delle relazioni internazionali. La finalità è quella di differenziare/incrementare gli stakeholders delle attività del dipartimento per garantire la sostenibilità nel lungo periodo.
Barbara Borzi Capo Dipartimento Scenari di Rischio
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